Il germanio è un semimetallo molto difficile da reperire in natura e che viene impiegato su larga scala nella produzione di telefoni cellulari e computer. La rarità di questo minerale fa lievitare i costi della sua estrazione, ma un modo per estrarlo naturalmente potrebbe arrivare dal mondo della natura. I ricercatori della facoltà “Mining & Technologies” dell’Università di Friburgo hanno infatti proposto di estrarre questo prezioso semiminerale dalla coltivazione di certe piante, fra le quali si annoverano il girasole, il mais e la saggina.
La tecnica per attuare questa estrazione di chiama Phytomining e si basa sulla produzione di un raccolto di metallo su coltivazioni di piante ad alta biomassa, dove si accumulano molte quantità di metalli. Una volta raccolte, le piante verrebbero infatti impiegate come si fa normalmente per produrre energia e quindi verrebbero sottoposte all’estrazione dei metalli lavorando con la fermentazione, ovvero introducendo nei composti dei particolari batteri.
Il germanio potrebbe essere fra questi metalli, in quanto i tempi presenti ne richiedono grandi quantità. Si tratta, infatti, di un semimetallo lucido e duro, che viene impiegato per formare dei composti organometallici e per fabbricare i transistor, grazie alle sue alte capacità di trasmissione elettrica. La concentrazione nel terreno di germanio è però molto bassa e i giacimenti più importanti e abbondanti esistono solamente in Namibia.
Attualmente il semimetallo viene recuperato come sottoprodotto dell’alluminio e dello zinco e molta produzione arriva dal continente cinese. La nuova tipologia di estrazione renderebbe quindi il metallo fruibile su alta scala, ma soprattutto un prodotto realizzato con tecniche naturali e con un costo molto meno elevato rispetto all’estrazione dai metalli.