Molte sono le correnti di pensiero che invitano ad impiegare il forno a microonde con parsimonia, perché sebbene si tratti di un metodo di cottura molto pratico, le onde emesse possono risultare nocive per le persone. Al di là delle raccomandazioni base, è importante considerare che alcuni cibi non devono essere cotti al microonde, perché perdono il loro valore nutritivo e possono anche alterare la loro composizione. La lista degli alimenti interessati è stata stilata dagli esperti della Food Standards Agency e dallo European Food Information Council, i quali hanno redatto uno studio dove vengono dimostrate le alterazioni causate dalla cottura al microonde su particolari alimenti.
Nel dettaglio, non vanno cotti al microonde:
- le verdure a foglie verde, perché i nitrati in esse contenuti possono trasformare in nitrosannine, sostanze considerate potenzialmente cancerogene;
- le patate: attenzione alla formazione del Clostridium botulinum, che la cottura al microonde non è in grado di debellare. Meglio cuocerle e mangiarle immediatamente e conservarle con attenzione in frigo se avanzano;
- il riso: come accade con le patate, se il riso viene lasciato a temperatura ambiente dopo essere stato cotto al microonde può sviluppare dei batteri che l’azione riscaldante di questo forno non è in grado di debellare. Attenzione quindi all’uso del forno in questa situazione;
- i funghi: cotti e/o riscaldati con il forno a microonde, i funghi devono essere subito mangiati ed è meglio non conservarli in frigo perché potrebbero sviluppare dei batteri pericolosi per l’organismo umano;
- il pollo: gli studiosi sono concordi nell’affermare che la cottura al microonde può ‘smolecolare’ il pollo e dare origine a problemi di stomaco, quindi è meglio cuocerlo ad alte e uniformi temperature per essere sicuri di avere a disposizione un alimento ben cotto e privo di batteri.